Il ritratto come l’intendiamo oggi, cioè rappresentazione della personalità di un individuo, si afferma a partire dall’Umanesimo. Di tutto questo ci parla Marco Collareta nel saggio Il ritratto pubblicato sul Medioevo di Federico Motta Editore. Il lavoro degli artisti a partire dal Duecento risente delle trasformazioni che investono la cultura e la società italiana ed europea. Nasce così un nuovo modo di fare arte e un nuovo modo di ritrarre.
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Il Seicento è un secolo di grandi scoperte scientifiche e matematiche. Tra queste, una delle più importanti e curiose è il calcolo della probabilità, la cui nascita è stata stimolata dall’affermazione delle società di assicurazioni e… dalla passione dei nobili per il gioco dei dadi. Ne parla Paolo Conte, docente al Politecnico di Milano, nel saggio Matematica e geometria nel volume dedicato al Seicento di Federico Motta Editore. Il censimento, il sondaggio di opinione, l’andamento del costo della vita: sono tutti campi di ricerca che nella comune opinione sono associati alla statistica. Avreste mai immaginato che in origine la statistica avesse a che fare con i giochi da tavolo?
«Siamo nani sulle spalle di giganti»: in questo modo i medievali parlavano del loro rapporto con gli antichi Greci e Romani. È una frase che ha avuto molta fortuna nella storia europea e che ha attraversato i secoli. Ma cosa significa? Umberto Eco spiega, nel suo saggio “Nani sulle spalle dei giganti”, storia di un aforisma sul Medioevo di Federico Motta Editore, qual è il valore di questa celebre massima.
Come si scopre leggendo i saggi pubblicati su Historia di Federico Motta Editore nel forum romano la giustizia poteva prevedere pene capitali molto dure. Nella Roma antica diritto e religione erano legate. Un esempio è la cosiddetta “pena del sacco”, di cui parla Eva Cantarella nel suo saggio dedicato al Parricidio.
L’Ottocento è un secolo di trasformazioni politiche, culturali e sociali. E il romanzo si afferma come il genere letterario che meglio sa esprimere le esigenze e i valori di questa nuova età segnata dall’avanzata della borghesia, come ci ricorda Ezio Raimondi in Historia di Federico Motta Editore. A prezzi accessibili a un pubblico popolare, il romanzo a puntate si diffonde e conosce nuovi lettori.
Come ricordato da vari saggi pubblicati su Historia di Federico Motta Editore l’enciclopedia ha un valore enorme nella storia della civiltà europea. Ed è a Roma che si afferma l’atteggiamento enciclopedico di chi si propone di riunire e catalogare tutto lo scibile umano. Un chiaro esempio è l’Historia Naturalis di Plinio il Vecchio, di cui si parla nel saggio di Donatella Puliga e Mario Lentano, Catalogare il mondo: scienza, poesia, oratoria dai Flavi a Traiano.
Il Medioevo conosce una grande diffusione di opere enciclopediche. Per scoprire quale fosse, nella cultura medievale, il valore dell’enciclopedia Federico Motta Editore propone su Historia il saggio Le enciclopedie medievali come modelli del sapere di Mariateresa Beonio Brocchieri Fumagalli. Da un lato queste opere esponevano lo stato delle ricerche sull’argomento trattato. Dall’altro tentavano di dare un senso alle conoscenze raccolte. Le stesse due questioni alla base di tutte le opere di carattere “enciclopedico”, come la enkyklios paideia nella Grecia antica, certi trattati della tradizione ebraica e islamica, l’Encyclopédie.
Hammurabi guidò l’impero babilonese durante la sua massima espansione. Governò saggiamente il suo regno, attuando varie riforme. Come ricordato nel saggio La Babilonia dell’epoca di Hammurabi di Nicla De Zorzi pubblicato su Historia di Federico Motta Editore, il valore del Codice di Hammurabi ne fa uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del XX secolo. Ci testimonia infatti non solo la legislazione dell’epoca, ma anche l’economia, la religione e l’organizzazione della società babilonese.
Il diritto prima del diritto: come era regolata la vita delle comunità prima che nascesse il diritto? Come ricordato da Eva Cantarella nel saggio Il diritto omerico, pubblicato su Historia. L’antichità di Federico Motta Editore, le opinioni della comunità avevano un peso determinante nella condotta dell’individuo. È la cosiddetta “cultura della vergogna“, opposta alla “cultura della colpa“.
Diritto e magia: due termini che nel terzo millennio non hanno assolutamente niente in comune. Eppure alle origini, nell’antichità, il diritto era fortemente collegato a pratiche magiche. Come ricordato anche nel saggio di Laura Pepe intitolato Diritto e magia nell’opera L’antichità di Federico Motta Editore, il tribunale dell’antica Roma poteva condannare una persona colpevole di avere compiuto malefici. Questo perché in tempi più antichi, la vita e i rapporti tra le persone erano regolate da concezioni di tipo magico.
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