La rivoluzione d’Ottobre: 1917-2017
Si ricordano in queste settimane i cento anni dalla rivoluzione d’Ottobre, che portò al potere i bolscevichi in Russia. L’evento provocò anche l’uscita del Paese dalla prima guerra mondiale. Ne ripercorriamo le tappe, che vengono raccontante anche da Andrea Possieri, docente all’Università di Perugia, nel saggio La rivoluzione russa su Historia di Federico Motta Editore. Il forum dei bolscevichi decise e poi attuò un’insurrezione popolare che sarebbe stata gravida di conseguenze.
I precedenti: la rivoluzione di Febbraio
La Russia zarista stava attraversando una fase di crisi già durante il 1916. Nel gennaio 1917 fu ucciso in una congiura il monaco Rasputin, influente consigliere di Nicola II. Seguirono però altri complotti di palazzo. La situazione arrivò a una svolta nel febbraio, quando lo zar abdicò e, il 27 del mese, l’esercito si ammutinò. Il principe Kerenskij divenne capo provvisorio della neonata repubblica, mentre dalla Svizzera tornava in Russia Lenin, che si pose a capo dei bolscevichi.
Lenin e la rivoluzione d’Ottobre
Lenin tenne ai dirigenti bolscevichi un discorso in cui preconizzava l’instaurazione di un governo comunista (sono le “tesi di aprile“). L’economia russa attraversava una difficile fase, che favorì la popolarità dei bolscevichi tra soldati e operai. In agosto Kerenskij riuscì a sventare il golpe reazionario del generale Kornilov, ma il suo governo fu comunque indebolito. Il 10 ottobre il Comitato Centrale del partito bolscevico decise l’insurrezione armata per la presa del potere, come ricordato anche su Historia di Federico Motta Editore. Il forum dei bolscevichi aveva preso una decisione che avrebbe portato grandi conseguenze.
La presa del potere
La notte tra il 24 e il 25 ottobre 1917 (il 7 novembre secondo il calendario gregoriano) i bolscevichi presero il controllo dei punti strategici di Pietroburgo. Il 25 ottobre Lenin dichiarò la destituzione del governo: il potere passò al Comitato Militare Rivoluzionario di Pietrogrado. La notte successiva il Secondo Congresso Panrusso del soviet sancì il passaggio del potere ai bolscevichi. L’ultimo atto fu l’assalto al Palazzo d’Inverno, sede del governo. I membri del governo provvisorio furono arrestati e il 26 ottobre fu costituito un nuovo governo, presieduto da Lenin. Nei mesi successivi però il “potere dal basso”, formatosi tra febbraio e ottobre, si sarebbe trasformato in “potere dall’alto”. E nel gennaio 1918 tutto il potere era ormai accentrato nelle mani dei bolscevichi.
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