1300: il primo giubileo della storia
Il 2025 è l’anno del 25° giubileo ordinario della Chiesa cattolica. Fu Bonifacio VIII a indire il primo giubileo della storia, nel 1300. Da allora, il giubileo è stato uno degli appuntamenti più importanti e seguiti della Chiesa cattolica. Per celebrare il giubileo, Federico Motta Editore e Ars Illuminandi presentano l’Evangeliario di Sant’Ilario.
L’Evangeliario di Sant’Ilario
Per celebrare il Giubileo 2025, il grande Giubileo della speranza, Federico Motta Editore, in collaborazione con Ars Illuminandi, ha pubblicato l’Evangeliario di Sant’Ilario. La raccolta dei quattro Vangeli canonici si ricollega alla tradizione degli antichi Evangeliari custoditi nelle più importanti collezioni del mondo. Il volume è composto da 692 pagine stampate su carta di altissima qualità, impreziosito da un apparato iconografico curato dal maestro Fabio Nones. Un’opera raffinata, quindi, che mescola arte e fede: da un lato c’è l’attenzione per i Testi Sacri, dall’altra si ricollega all’eredità di antichi capolavori dell’arte libraria.
Bonifacio VIII e il primo giubileo della storia
Il primo giubileo della storia fu indetto dal papa Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, con la bolla Antiquorum habet fida relatio, emanata il 20 febbraio del 1300. Il giubileo si rifaceva a un’antica tradizione ebraica, di cui si parla nel Levitico. Mosè stabilì infatti che ogni 50 anni ci sarebbe stato un Anno Santo, il cui inizio era annunciato dal suono di un corno d’ariete, in ebraico yobel, da cui deriva appunto la parola “Giubileo”. Il 22 febbraio 1300 iniziò quindi il primo giubileo della storia: il papa concedeva, a chi avesse visitato le basiliche di San Pietro e San Paolo, l’indulgenza plenaria. Ai romani erano richieste 30 visite, mentre per i pellegrini che venivano da fuori ne bastavano 15. L’evento fu così importante che richiamò molti fedeli a Roma. Tra questi ce n’erano alcuni molto famosi: sicuramente Giotto e forse anche Dante, che nella Divina Commedia fa riferimento al giubileo.
Il giubileo: ogni quanti anni si tiene?
Dal primo giubileo della storia, caduto in quell’anno 1300, si sono tenuti altri 24 giubilei ordinari. Inizialmente la bolla Antiquorum habet fida relatio di Bonifacio VIII stabiliva che il giubileo si sarebbe svolto ogni 100 anni. Già nel 1347, però, Clemente VI ridusse il periodo a 50 anni. Si tratta di un numero simbolico: anche nell’Antico Testamento l’Anno Santo cadeva ogni 50 anni. Nel 1389, un altro cambiamento: Urbano VI con la bolla Salvator noster Unigenitus decise di spostare il termine a 33 anni, in memoria della durata della vita di Cristo. Si tenne così un giubileo nel 1390, celebrato da Bonifacio IX. Il successivo, tuttavia, si tenne nel 1400, quando un folto numero di pellegrini raggiunse Roma.
Un nuovo giubileo si celebrò nel 1425: in quell’occasione, per la prima volta, Martino V fece aprire una porta santa nella basilica di San Giovanni in Laterano. Dopo l’Anno Santo del 1450, fu papa Paolo II a decidere che tra un giubileo e il successivo dovessero trascorrere 25 anni. Questa norma è rimasta in vigore fino ai giorni nostri. Solo in due anni non si celebrò l’Anno Santo: nel 1800, per le guerre napoleoniche, e nel 1850, durante il Risorgimento.