La monarchia inglese e il suo fascino
La salute di Kate Middleton e di re Carlo III sono al centro dell’attenzione dei media britannici e non solo. In effetti, la monarchia inglese ha esercitato ed esercita tuttora un certo fascino, non solo tra i sudditi di sua maestà. D’altra parte, stiamo parlando di una delle più antiche monarchie d’Europa, che ha attraversato un millennio di storia. Attraverso il saggio Il Regno di Inghilterra di Renata Pilati, pubblicato sul Medioevo di Federico Motta Editore, ricostruiamo le origini della monarchia, che affonda le sue radici nel Medioevo.
Angli, sassoni, danesi e normanni
Oggi la casa reale inglese è al centro del gossip: le uscite del principe Harry, la malattia di Carlo III e Kate Middleton e così via. Non dobbiamo però dimenticare che la monarchia d’Inghilterra ha una storia lunghissima alle spalle. A cominciare dal V secolo, quando in Inghilterra si insediarono gli angli e i sassoni (da cui il termine anglo-sassoni), due popolazioni germaniche che costituirono sette piccoli regni nella parte centro-orientale. A partire dalla fine dell’VIII secolo, tuttavia, divennero sempre più violente le incursioni da parte dei danesi. Etelredo II lo Sconsigliato, re d’Inghilterra, si impegnò per fermare queste incursioni e, attraverso il matrimonio con Emma di Normandia, strinse un’alleanza con i normanni. Nel 1016 fu però sconfitto dal danese Canuto, che diventò nuovo re d’Inghilterra e trasmise la corona ai suoi eredi.
Nel 1042 un nuovo rovesciamento: Edoardo il Confessore, figlio di Etelredo, riuscì a prendere il potere. Seguirono anni convulsi, nei quali si creò un contrasto tra il re Aroldo II, successore di Edoardo, e il duca normanno Guglielmo. Questi, forte dell’appoggio del papa e del re di Norvegia Harald III lo Spietato, il 29 settembre 1066 compì una spedizione in Inghilterra. 700 navi normanne con 10 mila uomini forniti di cavalli approdarono a Penvinsey, nel Sussex. Guglielmo, sbaragliati gli altri pretendenti, diventò nuovo re d’Inghilterra.
Guglielmo il Conquistatore
Il 25 dicembre 1066 Guglielmo, detto d’ora in poi il Conquistatore, fu incoronato re nell’abbazia di Westminster. Guglielmo riorganizzò il regno e con il giuramento di Salisbury legò a sé i propri vassalli. Ma non solo: cambiamenti avvengono anche in ambito culturale. Come scrive Renata Pilati:
La separazione tra Anglosassoni e Normanni si va attenuando, anche se la lingua dei conquistatori è il francese e quella dei conquistati l’Old English, che lentamente si arricchisce di vocaboli tratti dal francese e dal latino, in campo militare, giuridico, scientifico e letterario.
Il regno inaugurato da Guglielmo era destinato a durare a lungo: gli attuali regnanti inglesi (a cominciare da Carlo III e dal figlio William, marito di Kate Middleton) sono infatti suoi discendenti diretti. Fu Guglielmo inoltre a fondare il castello di Windsor, la città del Berkshire che dal 1917 dà il nome alla casa reale inglese. Un altro segno di continuità con una tradizione quasi millenaria.