Vittorio e Paolo Taviani e il cinema del Novecento
Con Paolo Taviani, scomparso il 29 febbraio a 92 anni, se ne va uno dei maestri del cinema italiano. Insieme al fratello Vittorio ha firmato alcuni celebri film e vinto prestigiosi premi. Ricordiamo queste due importanti figure del cinema a partire dalle opere di Federico Motta Editore, e in particolare dal saggio Migrazioni I. Europa – Hollywood – Europa di Roy Menarini, pubblicato sull’Età moderna.
Il cinema Vittorio e Paolo Taviani
I fratelli Taviani, Paolo e Vittorio, hanno firmato importanti pagine del cinema italiano, dirigendo film che si caratterizzano per il loro profondo impegno civile e politico. Tra i titoli più celebri ci sono Sotto il segno dello Scorpione (1968), San Michele aveva un gallo (1971), Allonsanfan (1974) e soprattutto Padre padrone (1977), dall’omonimo romanzo autobiografico di Gavino Ledda, che valse ai due registi la Palma d’oro a Cannes. Kaos (1984) è un adattamento di alcune novelle di Pirandello, così come Tu ridi (1998). Dalla letteratura arriva l’ispirazione anche per altri lavori, come Le affinità elettive (1996) da Goethe, Maraviglioso Boccaccio (2015) e Una questione privata (2017) da Fenoglio. Cesare deve morire (2012), che vede i detenuti del carcere di Rebibbia recitare Shakespeare, vinse l’Orso d’oro a Berlino. Un prestigioso riconoscimento per due maestri del nostro cinema.
Il cinema del Novecento
Ma come è nato il cinema in Europa e soprattutto in Italia? Come ricorda Menarini nell’Età moderna di Federico Motta Editore, fin dalle origini c’è stato uno stretto rapporto tra il cinema hollywoodiano e quello europeo. Se all’inizio l’Europa era vista come un modello a cui ispirarsi per molti cineasti americani, le cose cambiarono negli anni Trenta, quando le leggi razziali costrinsero molti registi, attori e tecnici a emigrare negli Stati Uniti. Iniziò allora la centralità degli USA nel mondo cinematografico. Questo però non significò la fine della cinematografia europea. Fenomeni come Cinecittà e la Nouvelle vague furono esempi di come anche il Vecchio continente potesse dire la sua sulla settima arte. I fratelli Paolo e Vittorio Taviani, in particolare, appartengono a una generazione di grande personalità, la stessa di Pasolini, Cavani e altri. Una generazione capace di innovare il cinema italiano recependo le novità provenienti da USA ed Europa.