Eco e il valore della memoria
La civiltà occidentale, la storia e la perdita della memoria: sono alcuni dei temi affrontati da Umberto Eco nelle sue opere, e in particolare in Historia – La grande storia della civiltà occidentale. Questo fu il tema anche della lectio di fronte all’assemblea generale dell’ONU.
Umberto Eco, le opere e il pensiero
Come ricordato in un articolo comparso di recente su Repubblica, il 21 ottobre 2013 Umberto Eco fu invitato a tenere una lectio di fronte all’assemblea generale dell’ONU. Il tema: Contro la perdita della memoria. La civiltà occidentale sta andando incontro a una perdita della memoria? Eco introduce il tema con queste parole:
Il problema che entra in gioco è che nessuna civiltà (nel senso antropologico della parola, intesa come sistema di idee scientifiche e artistiche, miti, religioni, valori e abitudini quotidiane) può sussistere e sopravvivere senza una memoria collettiva. Le società hanno sempre fatto affidamento sulla memoria per preservare la loro identità, a partire dal vecchio che, seduto sotto un albero, raccontava storie sullo sfruttamento dei suoi antenati e sul mito fondatore della tribù. E quando un qualche atto di censura spazza via una parte della memoria di una società, questa società attraversa una crisi di identità.
La memoria come filtro
Memoria e identità vanno quindi di pari passo. Solo chi conosce la storia, e quindi ha memoria del passato, è nelle condizioni di non ripetere gli stessi errori. Anche il progresso non è possibile senza memoria: i più grandi innovatori sono partiti da ciò che hanno fatto i loro predecessori, spesso criticandoli. Ma che cosa è la memoria?
Per preservare la propria identità, una civiltà non deve solo comportarsi come un archivio di informazioni, ma anche come un filtro. […] Filtrare non significa cancellare. È un dato di fatto che di frequente le società non ci facciano dimenticare ciò che sappiamo o sapevamo, ma ci impediscono di scoprire ciò che non sappiamo ancora. Perciò accade che una civiltà possa operare diversi tipi di cancellazione che può spaziare dalla censura (la cancellazione di manoscritti, i falò di libri, la damnatio memoriae, la falsificazione di fonti documentarie, il negazionismo) fino alla dimenticanza causata da vergogna, inerzia, e rimorso.
Una lezione che rimarrà a noi e alle generazioni future.