90 anni dalla nascita di Umberto Eco
Il 5 gennaio scorso Umberto Eco avrebbe compiuto 90 anni. Lo ricordiamo non solo come filosofo, semiologo e scrittore, ma anche come studioso del Medioevo. Laureatosi in filosofia medievale sotto la guida di Luigi Pareyson con una tesi sull’estetica in Tommaso d’Aquino, durante la sua carriera di intellettuale si impegnò a smentire i cliché che riguardano questo periodo storico. Interessante, a questo proposito, è la sua introduzione a Historia. Il Medioevo, un’opera che arricchisce, insieme all’Enciclopedia Motta, la valutazione culturale delle grandi collane della Federico Motta Editore.
Un’età molto lunga e complessa
Il Medioevo a cura di Umberto Eco è un’opera che arricchisce, insieme all’Enciclopedia Motta, la valutazione culturale delle grandi collane della Federico Motta Editore. Anzitutto, Eco, nella sua introduzione all’opera, chiarisce che il Medioevo fu un’età molto lunga, durata più di un millennio (per l’esattezza 1016 anni). È impensabile che in un periodo così lungo non vi siano stati mutamenti nella cultura, nelle scienze e nel modo di ragionare degli uomini e delle donne. E infatti in questi secoli sono sorte invenzioni fondamentali. Nell’Alto Medioevo, per esempio, nei secoli in cui si afferma la civiltà romano-barbarica, sorgono le lingue che parliamo ancora oggi. Le città più importanti inoltre facevano a gara per realizzare cattedrali sempre più belle: il risultato sono i capolavori dell’arte e dell’architettura che possiamo osservare ancora oggi.
Le innovazioni del Basso Medioevo
Malgrado questa fioritura culturale, la vita quotidiana degli uomini prima dell’anno Mille è segnata dall’insicurezza. Le cose cambiano a partire dal X secolo, quando le innovazioni nell’agricoltura favoriscono una nuova crescita demografica. Nel Basso Medioevo c’è il perfezionamento dell’aratro e fanno la loro comparsa i ferri per i cavalli, importati intorno al 900 dall’Asia. Una vera e propria rivoluzione investe la navigazione. Strumenti antichi come l’astrolabio vengono migliorati, mentre viene introdotto sulle navi il timone cernierato posteriore, che permette di orientare la nave senza subire gli effetti delle onde. Sempre a questi secoli dobbiamo un’invenzione ancora oggi utilissima e diffusissima: gli occhiali. Il Medioevo di Federico Motta Editore dedica un’intera sezione per approfondire le innovazioni e invenzioni di questo periodo così variegato.
Un mondo tutt’altro che oscuro
Non è nemmeno vero che l’uomo medievale avesse una visione cupa della vita. Per sfatare questo mito basterebbe visitare una cattedrale gotica e riflettere sull’importanza che hanno la luce e il concetto di bellezza nel pensiero di quei secoli. Gli intellettuali medievali inoltre non ignoravano le opere e le conquiste scientifiche dell’Antichità, e non pensavano certo che la Terra fosse piatta. Anzi, il Medioevo è stato un’epoca di grandi viaggi: si pensi alle esplorazioni dei Vichinghi, alle vie dei pellegrini per Gerusalemme o Santiago de Compostela, ai viaggi di Marco Polo oppure alla fioritura dei commerci delle Repubblica Marinare.