Spillover e conquiste della microbiologia del Novecento
Spillover è uno dei termini tecnici che abbiamo imparato a conoscere durante questi mesi. È il salto di specie, il fenomeno attraverso cui un virus diventa in grado di passare da una specie animale all’altra. Questa è una delle tante scoperte fatte dai microbiologi durante il Novecento. Approfondiremo questo argomento con i saggi di Gilberto Corbellini pubblicati sull’Età moderna di Federico Motta Editore.
Che cos’è lo spillover?
Il verbo to spill over letteralmente significa “riversare”. In biologia il termine viene usato per indicare il salto interspecifico, cioè il momento in cui un virus diventa in grado di passare da una specie animale a un’altra. Secondo gli scienziati questa è l’origine del nuovo coronavirus, il Sars-CoV-2, che è molto simile ad altri coronavirus che infettano i pipistrelli. Quando un virus infetta un organismo, rimescola il proprio DNA con quello della cellula che parassita. Di conseguenza, quando il virus abbandona il corpo ospite, ha un DNA diverso. Se individui di diverse specie vivono a stretto contatto, il virus può modificare il proprio patrimonio genetico e riuscire così a infettare nuove specie. È un fenomeno conosciuto da tempo dagli scienziati e il caso del nuovo coronavirus non è certo isolato: i virus che negli esseri umani provocano il morbillo e il vaiolo, per esempio, sono nati da patogeni che infettavano i bovini.
Conquiste della microbiologia
Oggi la microbiologia conosce questo e molti altri meccanismi legati ai microrganismi. Eppure, questa quantità di scoperte stupisce se si considera che la microbiologia è una scienza relativamente giovane. Come ricorda Corbellini nel saggio Microbiologia, virologia, parassitologia e prioni sull’Età moderna di Federico Motta Editore, gli studi sui batteri iniziarono già durante il Seicento. Tuttavia, una vera e propria rivoluzione nello studio avvenne nel 1931 con l’invenzione del microscopio elettronico. Si poterono così vedere “da vicino” virus e batteri per studiarne l’organizzazione. Negli anni Ottanta, poi, il microscopio a effetto tunnel ha fornito agli scienziati immagini tridimensionali dei microrganismi. Ancora molte cose però restano da scoprire sul mondo dell’incredibilmente piccolo.