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Il secolo della Encyclopédie

nterno di un panificio, da un'illustrazione dell'Encyclopédie

Il Settecento è universalmente ricordato come l’«età dei lumi», e tra le tante opere che ha prodotto ce n’è una che viene considerata un vero e proprio “monumento”: l’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert. Per approfondire l’importanza di questa enciclopedia Federico Motta Editore propone, nel volume Historia. Il Settecento, un interessante saggio di Cecilia Gallotti.

Un nuovo approccio al sapere

Quella di Diderot e d’Alembert non è stata la prima opera enciclopedica prodotta dall’uomo. Anzi, la letteratura eruopea è ricca di scritti che volevano riunire la totalità del sapere. Che cosa rende l’Encyclopédie così importante? Fin dall’inizio della loro impresa nel 1740, i due filosofi avevano ben chiaro il progetto: combinare e comparare le conoscenze, contro la frammentazione del sapere. Il progetto di unificare tutte le scienze in una sola era già stato tentato in precedenza. Tuttavia dietro questi lavori c’era sempre un solo autore. L’Encyclopédie invece è da subito un’opera collettiva, in cui diversi specialisti collaborano mettendo insieme le conoscenze.

L’enciclopedia come mappa del sapere

Le voci sono ordinate alfabeticamente, con a fianco i riferimenti ad altri lemmi. Con l’esercizio della logica, il lettore metterà insieme le idee semplici in idee complesse, creando connessioni. Dietro questa concezione c’è un nuovo approccio al sapere, visto come complesso delle conoscenze umane. Il compilatore dell’enciclopedia è come un cartografo, che osserva il mondo da un punto di vista privilegiato, in grado di cogliere le connessioni tra gli elementi ma conscio che sono possibili diversi punti di vista alternativi.

Le tavole

Tra il 1762 e il 1772 vengono pubblicati anche undici volumi dell’Encyclopédie con tavole illustrative. Qui sopra è mostrato un dettaglio di una tavola, con l’interno di un panificio. Per vedere altri esempi di tavole dell’enciclopedia Federico Motta Editore propone altre immagini a corredo del saggio di Cecilia Gallotti. Anche le tavole rispondono al progetto dell’Encyclopédie. Tutte le cose infatti sono visibili, quindi raffigurabili e comprensibili. Le raffigurazioni di scienze, arti e mestieri non sono solo di contorno, ma possono a loro volta essere collegate le une alle altre, sono strumento per la conoscenza dell’universo. Un universo che può e deve essere investigato dalla ragione umana.